Il Crocifisso di Pietro Ruzzolone
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Al centro del presbiterio del Duomo di Termini Imerese (La Chiesa di San Nicola di Bari) si trova il Crocifisso ligneo dipinto, realizzato nel 1484 dal pittore palermitano Pietro Ruzzolone, definito da molti studiosi il “Raffaello di Sicilia”, la cui vita e attività è documentata dal 1484 al 1526.
Il Cusimano ha reso noti i documenti originali dell'atto di commissione dell'opera, stipulato il 26 aprile 1484:
il pittore Pietro Ruzzolone si obbligava al venerabile sacerdote Pietro
Calogero Serio, l'Arciprete della Maggiore Chiesa di Termini Imerese, di fare e
dipingere un Crocifisso grande […] e situato infine, com'era costume, sulla
trave di detta Maggiore Chiesa.
L'opera doveva essere simile, sia per dimensioni che per decorazione, al Crocifisso della Chiesa di S. Giacomo La Marina di Palermo, andato perduto, che sicuramente fu modello anche per il Crocifisso realizzato da Nicolò Graffeo nel 1485 a Polizza Generosa.
Il Crocifisso reca sul verso il Cristo Crocifisso sormontato dal serpente attorcigliato all’albero della conoscenza, nel capocroce superiore il pellicano che allatta i piccoli con il proprio sangue (simbolo di Resurrezione), nei capicroce laterali la Madonna e San Giovanni
Evangelista, in basso Maria Maddalena. Sul retro il Cristo risorto reggente
il vessillo sul sepolcro, sorvegliato da un soldato, affiancato da due angeli
reggicartigli con scritte evangeliche, nei capicroce i simboli degli
evangelisti con frasi tratte dai vangeli.
Il manufatto è un esemplare significativo della pittura d’ispirazione gotico-catalana, che rivela
anche un'influenza del gusto nord-italiano. Mantiene ancora la cornice lignea dorata originaria, presumibilmente opera dell'intagliatore termitano Giacomo Di Leo. Il Mons. Di Marzo ne esalta le particolarità, soprattutto la figura della Maddalena, esempio di alta qualità
pittorica e artistica che eleva il nome di Pietro Ruzzolone allo stesso livello dei grandi maestri del suo tempo.
Come informa Ignazio De Michele, il manufatto dopo essere stato abbandonato per lungo tempo presso i magazzini della Sacrestia, venne recuperato nel 1847 dal Decurionato del Comune, restaurato dal pittore termitano D. Giuseppe Culotta e collocato su un altare
laterale della terza cappella della navata sinistra, realizzata per l'occasione. L’attuale sistemazione nel fondo dell’abside centrale risale al 1967.
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA/FOTO:
-Cusimano R., “Brevi cenni di storia termitana”,
Tipografia Pontificia, Palermo, 1926